La legge sull’autonomia differenziata appena varata prevede la possibilità per le regioni di negoziare col Governo la competenza su 23 materie, su 9 delle quali andranno fissati i livelli essenziali di prestazione (i cosiddetti lep). Fra le 23 ci sono: ambiente, sanità, energia, trasporti, istruzione, cultura e commercio con l’estero, oltre alle decine di loro diramazioni pratiche. L’autonomia finanziaria di ciascuna regione verrà valutata sulla base di un calcolo chiamato ‘residuo fiscale’: se una regione avrà versato più tasse di quanto gli sia stato restituito in termini di servizi pubblici, potrà trattenere parte di quelle risorse per gestire una serie di materie ora gestite dallo Stato.
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