Ambiente

IL MINISTRO URSO FESTEGGIA IL CARBONE

Taranto è, prima ancora che uno dei territori più martirizzati d’Italia dal punto di vista ambientale, il luogo in cui è possibile osservare da vicino fin dove è in grado di spingersi la malapolitica.

Così accade che il Ministro del Made in Italy Urso, nel silenzio più totale di quello dell’Ambiente, venga in fabbrica, domani, per celebrare la riaccensione dell’altoforno 1 – a carbone – definendolo “un passo importante nel piano di ripartenza di Acciaierie d’Italia”. Per di più senza Autorizzazione Integrata Ambientale e in presenza di criticità sanitarie e ambientali rappresentate da Arpa e Ispra.

Tutto ciò non solo evidenzia, una volta di più, la sfacciataggine e l’irresponsabilità di una classe politica del tutto incurante dei drammi del nostro territorio, ma lo si fa coi soldi di un prestito ponte assicurato dallo Stato, per il quale tutti gli italiani dovranno rifondere decine di milioni di euro di interessi. Il tasso imposto dalla Commissione Europea è stato infatti fissato al 11,6%, un abnormità che indica chiaramente il livello di rischio e credibilità dell’intera operazione.

Torna a rafforzarsi un quadro desolante fatto di inquinamento, sperpero di denaro pubblico (a futuro beneficio del privato) e degli irrisolti (irrisolvibili) problemi occupazionali, ma lo si festeggia come un successo con tanto di insopportabile cerimonia, peraltro farlocca, dato che Afo1 tornerà a spegnersi a marzo per nuove manutenzioni.

Per tutto questo condividiamo le ragioni del sit-in di protesta annunciato da associazioni e cittadini in concomitanza con l’arrivo del Ministro, per ribadire che continuare a guidare una macchina a folle velocità verso il baratro è una decisione inaccettabile che incontra tutta la nostra rabbia e il nostro disappunto.

Si utilizzino i fondi europei e nazionali per salvare Taranto e i tarantini, non quel vuoto a perdere chiamato Acciaierie d’Italia!