Ambiente

Il ripristino nella natura è ora legge europea!

Lunedì 17 scorso è stata approvata a Bruxelles la legge europea sul ripristino della natura. L’Italia, rappresentata dalla viceministra per l’Ambiente, Vania Gava, ha votato contro insieme a Ungheria, Polonia, Olanda, Finlandia e Svezia. La motivazione addotta è che il testo prevedeva eccessivi oneri per il settore agricolo. La legge è passata con 329 voti a favore, 275 contrari e 24 astensioni. Si conclude favorevolmente, dunque, un percorso nato ben due anni fa (prima votazione a marzo scorso) che prevede il “ripristino della natura per contribuire al recupero a lungo termine della natura danneggiata nelle zone terrestri e marine dell’UE, per raggiungere gli obiettivi dell’UE in materia di clima e biodiversità e per rispettare gli impegni internazionali dell’UE”.

Secondo i dati presentati in Commissione, oltre l’80% degli habitat europei è in cattivo stato; nel rispetto non solo degli accordi climatici stabiliti da Parigi, ma anche di quelli sanciti dal Kunming-Montreal Global Biodiversity Framework (GBF) durante la COP15 è stata quindi avanzata la proposta di un regolamento europeo a protezione della natura.

Per Bruxelles la legge non si limiterà a contrastare, o quantomeno mitigare, gli effetti del cambiamento climatico, ma apporterà anche benefici in termini di tutela della biodiversità, sicurezza alimentare ed economia. “Ogni euro investito si tradurrà in almeno 8 euro di benefici” ha dichiarato l’Europarlamento in una nota. La legge prevede il ripristino di almeno il 20% delle aree terrestri e marittime dell’UE entro il 2030 e tutti gli ecosistemi che necessitano di ripristino entro il 2050. Su proposta del Partito Popolare Europeo, è prevista una sospensione temporanea sugli ecosistemi agricoli. Agli Stati membri viene demandato il compito di stilare e adottare piani nazionali che indichino tempistiche e strategie di bonifica e tutela delle zone naturali degradate, presentandoli per tempo alla Commissione Europea. I progressi dovranno essere monitorati ogni sei anni a partire dalla fine del decennio.