Chiusa la 49^ Settimana sociale dei cattolici italiani a Taranto, GxT ha fatto la sua parte
Si è chiusa ieri la 49^ Settimana sociale dei cattolici italiani che ha avuto luogo nella nostra città fra il 21 e il 24 ottobre scorso. Taranto è stata scelta in ragione del tema di quest’anno che è stato “Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro #tuttoèconnesso“. Una scelta opportuna, dal momento che non si può parlare di ambiente in Italia senza farlo nella città più inquinata del Paese, e viste anche le responsabilità della stessa chiesa nelle vicende legate al siderurgico.
Una quattro giorni di tavole rotonde e seminari alla presenza di 208 diocesi rappresentative di svariati territori, oltre a diverse delegazioni di giovani cattolici e alti prelati. Molti confronti avrebbero dovuto svolgersi alla presenza di importanti cariche istituzionali, la maggior parte delle quali ha preferito non raggiungere Taranto, ma affidarsi a messaggi video, come il Ministro della Transizione Ecologica Cingolani, del Sud Carfagna e dello Sviluppo Economico Giorgetti, titolare del dossier Ilva. Hanno invece presenziato il Ministro del Lavoro Orlando e quello delle Infrastrutture Giovannini. Per la venuta di Giorgetti avevamo organizzato un presidio per opporre le nostre proposte di riconversione integrale di Taranto alle intenzioni mai dome di proseguire la produzione siderurgica ma, in qualche modo, il Ministro del Mi.S.E. ha preferito parlarne e decidere a debita distanza.
L’impressione che se n’è ricavata, tuttavia, è che, a parte la coinvolta partecipazione dei giovani e delle delegazioni – alcune delle quali abbiamo avuto il piacere di incontrare domenica in piazza Marconi in uno scambio molto piacevole e costruttivo – persista un equilibrismo che, francamente, sconcerta. E’ quello fra salute e lavoro che dalla Chiesa proprio non t’aspetti e che, alle nostre latitudini, ferisce particolarmente. Al di là delle parole pur chiare e dure pronunciate contro l’inquinamento e gli impegni presi a salvaguardia dell’ambiente, il concetto di vita, sempre difesa ad ogni costo, a volte con ostruzionismi affatto condivisibili, qui a Taranto pare assumere un valore diverso e da pesare accanto all’occupazione… come se poi quest’ultima non potesse essere salvaguardata con la seria programmazione di una decisa riconversione. Insomma l’evento ha avuto un respiro nazionale e ha definito l’opportuna posizione che i cattolici italiani vogliono avere nel percorso di transizione del Paese, ma il coraggio cui si è fatto appello avrebbe dovuto essere praticato con più decisione già da Taranto col rifiuto di ogni compromesso con la fabbrica: accettarla come punto fermo attorno al quale creare equilibri è, in questa fase, il più grande errore che si possa commettere.
Abbiamo avuto l’opportunità di dire la nostra nell’ambito di questo importante evento con quest’intervista fattaci da Marco Calvarese per l’Agensir, l’Agenzia di stampa vaticana.
La fotogallery dell’incontro di domenica nell’Agorà Marconi