“Non c’è più tempo”, sit-in di 24 h per la chiusura della fabbrica
“Non c’è più tempo”,sit-in di 24 h per la chiusura della fabbrica
Il 6 settembre ha avuto luogo in piazza della Vittoria a Taranto un sit-in non stop di 24 ore per protestare contro la decisione del nuovo Governo di cedere Ilva alla multinazionale Arcelor Mittal. Un rischio che è divenuto realtà proprio il giorno prima dell’evento, nato per fare pressione sull’esecutivo e richiamarlo alle proprie responsabilità e promesse di chiusura della fabbrica. L’incompatibilità dell’Ilva con la vita dei tarantini è stata ampiamente acclarata dalle evidenze scientifiche prodotte in questi anni, non è pertanto pensabile alcuna soluzione palliativo in grado solo di ridurre leggermente il numero dei decessi causati dall’avvelenamento del nostro territorio.
La continuità produttiva comporterà ancora l’immissione di inquinanti nelle matrici ambientali del territorio, proteggendo i suoi responsabili sotto lo scudo dell’immunità penale garantita per commissari straordinari della fabbrica e nuovi acquirenti.
Semplici cittadini,supportati da associazioni e comitati che difendono la vita e l’ambiente, hanno dato vita dapprima ad un presidio di piazza con assemblea pubblica, poi hanno trascorso la notte accampati fino al pomeriggio del 7, culminato nella conferenza stampa conclusiva dell’iniziativa. La sera del 6 si è avuta anche una contestazione che ha riguardato la deputata 5S De Giorgi, seguita alle suerisposte riguardo all’incalzare delle richieste di spiegazione da parte dei manifestanti. Episodio strumentalmente propagandato come “aggressione” che nient’altro si è dimostrato che la sacrosanta protesta per il tradimento subito dalla città.
Tanta la rabbia dei tarantini e tanta, ancora, la determinazione nel voler cambiare un destino che qualcun altro ha voluto scrivere per noi.
Qui il confronto fra cittadini e l’on. De Giorgi con la contestazione finale
Celeste Fortunato su Sky Tg24
L’intervento di Virginia Rondinelli
Scatti della giornata
Rassegna stampa
Il servizio della trasmissione “L’aria che tira”, de La7