Anche le Iene sulle tracce di Mittal
Anche Le Iene, col servizio di ieri, si sono messe sulle tracce di Mittal, per capire meglio con chi abbiamo a che fare in Italia. Le telecamere di Italia 1 sono andate a Liegi, in Belgio, luogo dove insisteva una fabbrica che Mittal, modificati i propri interessi, ha messo solo pochi giorni per chiudere, lasciando per strada tutti i suoi dipendenti.
Fra questi interessi: l’acquisto delle quote di mercato, l’annientamento della concorrenza e la ricollocazione speculativa di quote di CO2 regalatele dal governo belga.
Ed è così un po’ ovunque: in Francia, Bosnia, Sud Africa, Canada, Spagna, ….
Il debole governo italiano sta finendo nella stessa trappola: non avendo alcuna idea e strategia di riconversione, sta consegnando Taranto nelle mani di questo spregiudicato imprenditore, pensando si tratti della soluzione ai problemi tarantini. L’operazione costerà al Paese, oltre ai fondi già sperperati, ulteriori 3 miliardi di euro pubblici!
Con quella cifra si potrebbe bonificare l’intero territorio, riqualificando i lavoratori verso professionalità più sane e spendibili e creando occupazione oltre agli attuali numeri. Senza ricatti, senza insicurezza e senza precarietà.
Il Governo italiano abbia un moto di dignità e lungimiranza, chiuda la fabbrica assassina, lasci andare un predatore come Mittal e guidi la transizione economica, sociale, ambientale ed occupazionale di Taranto.