Dissalatore sul Tara, la Conferenza dei servizi approva la VIA
Il progetto del dissalatore sul fiume Tara ha incontrato una forte opposizione da parte di associazioni ambientaliste e comitati locali. La principale preoccupazione riguarda l’impatto sull’ambiente naturale e sul paesaggio, con la prevista estirpazione di centinaia di ulivi e interferenze con il Parco Naturale Regionale “Mar Piccolo”. Queste azioni comporterebbero una perdita significativa di biodiversità e di servizi ecosistemici, compromettendo il valore ambientale e culturale dell’area.
Diversi enti hanno espresso pareri negativi sul progetto. ARPA Puglia ha segnalato che il prelievo d’acqua salmastra potrebbe compromettere la funzionalità ecologica del fiume Tara, mettendo a rischio gli obiettivi di qualità ambientale. Il Ministero della Cultura, attraverso un documento ufficiale, ha dichiarato che il progetto è incompatibile con il paesaggio e ha suggerito la sua realizzazione in un altro sito. Anche ASL Taranto e Vigili del Fuoco hanno sollevato preoccupazioni sulla sicurezza ambientale e sanitaria.
Nonostante le critiche, la Conferenza dei Servizi ha approvato la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), probabilmente influenzata dall’urgenza di rispettare le scadenze del PNRR.
Il Comitato per la Difesa del Territorio Jonico che sosteniamo e con cui sono state presentate le osservazioni alla VIA, continua a opporsi alla realizzazione del dissalatore, chiedendo soluzioni alternative più sostenibili, come il risanamento delle reti idriche esistenti, l’affinamento delle acque reflue, il ripristino degli invasi. Il messaggio è chiaro: non vogliamo più cattedrali nel deserto, siano esse dissaltori o acciaierie, e non vogliamo che il nostro territorio soffra ulteriormente per opere che mettono davanti gli interessi economici invece di quelli ambientali. Vogliamo sia garantito il diritto alla salute e all’ambiente.