Ambiente

Tre domande ai candidati sindaco: Taranto vuole risposte, non promesse.

In vista delle prossime elezioni amministrative, Giustizia per Taranto ha deciso di rivolgere tre domande semplici, ma fondamentali, a tutti i candidati alla carica di sindaco.

Abbiamo scelto di farlo partendo dalla questione che da decenni incide più profondamente sulla vita e sulla salute della nostra comunità: lo stabilimento siderurgico ex ILVA.

Abbiamo chiesto ai candidati di esprimersi chiaramente su tre punti cruciali:

1. La loro posizione sul piano di rilancio del siderurgico, che continua a prevedere area a caldo, altiforni, nave rigassificatrice e garanzie occupazionali limitate. Abbiamo chiesto di indicare senza ambiguità se sostengono:

• la chiusura integrale dello stabilimento con riconversione economica del territorio e ricollocamento dei lavoratori;

• la chiusura della sola area a caldo;

• oppure la fiducia nei piani governativi con decennale sostituzione degli altiforni con forni elettrici e insediamento di uno stabilimento per la produzione di preridotto.

2. La loro valutazione sull’efficacia delle misure adottate nei giorni di wind day, chiedendo se le ritengano realmente sufficienti a proteggere la salute dei cittadini.

3. Il loro impegno a costituire il Comune parte civile nei processi contro i responsabili dell’inquinamento e dei danni alla salute.

Abbiamo chiesto risposte entro l’11 maggio e, come abbiamo chiarito, renderemo pubblici sia i riscontri ricevuti che le eventuali mancate risposte.

Non vogliamo slogan o promesse generiche: pretendiamo chiarezza, trasparenza e assunzione di responsabilità, perché Taranto non può permettersi di essere ancora tradita, per l’ennesima volta.