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Contro il ripetersi della storia

Nakba 2.0: era il 1948 quando oltre 700.000 palestinesi furono estromessi dalle loro terre per lasciare spazio agli ebrei sopravvissuti ai campi di concentramento nazisti per fondare lo stato di Israele.

Siamo nel 2025 e Netanyahu e Trump, due personaggi che paiono reincarnare le logiche naziste, hanno già deciso di cacciare quel che resta dei sopravvissuti palestinesi della Striscia di Gaza dopo i massicci bombardamenti perpetrati dallo Stato di Israele verso i civili. Della possibilità di dare finalmente uno stato ai palestinesi neanche l’idea, piuttosto si riesce a concepire la Striscia come un litorale statunitense o, ancora peggio, un villaggio turistico privato del signor Trump. Purtroppo la storia è su un declivio assai pericoloso e pare anche scivolarci giù veloce, in mezzo alla stessa indifferenza con la quale si sono consumate le pagine più tristi della storia dell’umanità.

La politica che, vale la pena affermarlo, è l’arte di prendersi cura del bene comune, viene concepita sempre di più come affare privato, le minoranze come fastidiosi orpelli, gli oppositori come nemici da minacciare, tacitare e demolire, la Magistratura come un potere da sottomettere, una zanzara da schiacciare.

L’atto di accusa di Trump contro la Corte Penale Internazionale, con tanto di sanzioni, è di una gravità inaudita! L’assenza della firma dell’Italia meloniana contro di esso è inquietante e ricorda come l’Italia riesca sempre a stare dalla parte sbagliata della storia.

Non si avverte alcuna responsabilità sociale in ciò che si dichiara e si fa, anzi, si legittimano la spietatezza, gli interessi particolari, il sentirsi al di sopra della legge, la mancanza di etica e di senso delle istituzioni.

Per tutto questo la nostra Associazione, pur occupandosi prettamente di politica locale e pur rappresentando nel mondo solo un invisibile fuscello nel pagliaio, non intende voltare la testa dall’altra parte e invita tutte e tutti a non farlo.

A essere, ciascuno nel suo piccolo, presidio di umanità contro la barbarie dilagante.