AmbientePolitica

Ex-Ilva: danno sanitario fai-da-te!

Abbiamo letto con attenzione l’ultimo decreto che il governo ha confezionato per Taranto. Vi è previsto che la Valutazione del Danno Sanitario (la VDS) venga affidata agli stessi gestori dello stabilimento ex Ilva! In pratica, chi dovrebbe essere controllato diventa controllore. Invero è quanto già accade per la VIIAS, la Valutazione Integrata dell’Impatto Ambientale e Sanitario che le leggi impongono ai soli impianti di raffinazione, ma non ci pare la cosa giusta rispetto a controlli che pretendiamo dalle autorità scientifico-sanitarie pubbliche. Con la differenza che la VIIAS è la previsione delle morti che una data produzione può determinare, la VDS è la conta dei morti a valle del processo produttivo. Ma perché lo fanno? per due motivi: il primo perché è un’imposizione della Corte di Giustizia Europea nel corso della causa inibitoria intentata all’associazione Genitori Tarantini, che il Governo vorrebbe usare per autorizzare una maggior produzione di acciaio al siderurgico. L’altro è per sottrarre alla Regione Puglia la VDS ad essa deputata in forza di una legge regionale e che, l’ultima volta, in base alla produzione prevista da AdI, aveva evidenziato livelli non accettabili di vittime.

Ma cosa prevede nel dettaglio l’ennesimo decreto pro-Ilva?

1. La VDS dovrà essere aggiornata ogni 10 anni sulla base delle nuove conoscenze scientifiche, partendo dall’aggiornamento di un vecchio decreto del 2013.

2. Ogni volta che l’Ilva chiederà il rinnovo dell’autorizzazione ambientale (AIA), dovrà presentare un rapporto sul danno sanitario.

3. Chi farà questa valutazione? L’azienda stessa, cioè chi ha tutto l’interesse a minimizzare i problemi per continuare a produrre.

4. L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) potrà controllare i dati, ma avrà solo 30 giorni per esprimere un parere, senza veri poteri decisionali perché quando ci saranno delle segnalazioni da fare, non potrà ricontrollarle successivamente.

Qual è l’evidente problema?

Il governo affida alla stessa azienda che inquina il compito di valutare i danni alla salute. È come mettere la volpe a guardia del pollaio…

Il vero obiettivo di un’azienda è il profitto, non la tutela della salute pubblica. Affidarle la VDS significa aprire la strada a dati falsati o minimizzati per evitare restrizioni (esattamente come è successo con le emissioni falsate di anidride carbonica, su cui la magistratura sta indagando).

Cosa significa per Taranto?

• La VDS diventa solo un atto formale, senza garanzie di indipendenza.

• Il rischio è che l’AIA venga rinnovata anche se i dati sanitari sono preoccupanti.

• La città continuerà a subire inquinamento e malattie, senza reali tutele.

Cosa servirebbe in un paese normale?

1) Una VDS indipendente, realizzata da enti pubblici, non dall’azienda.

2) Un ISS con veri poteri, capace di bloccare le autorizzazioni se emergono gravi rischi per la salute.

3) Un principio chiaro: se uno stabilimento avvelena una città, deve chiudere.

4) uno strumento di controllo dovrebbe prevedere morti e malati a monte, non contarli a valle.

Invece, il governo continua a proteggere l’industria prima delle persone. Questo è il decreto più grave che Taranto abbia mai subito. Taranto, alza la testa subito, prima che sia troppo tardi!