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Un Piano B per Taranto, ieri la giornata voluta da Fondazione Feltrinelli e Università

Ieri abbiamo partecipato all’evento promosso dalla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli nella sede del Dipartimento Jonico di Taranto – Università degli Studi di Bari Aldo Moro, in Città Vecchia, dal titolo “There is a Plan B”. Il sottotitolo, “Ripensare il futuro dei territori fragili” spiegava bene gli obiettivi della giornata di lavori: un sostegno alla comunità di Taranto nella sua complessa sfida verso una transizione giusta e rispettosa dei tarantini. Lo si è fatto attraverso una mattinata ricca di autorevoli interventi volti a fornire strumenti e riflessioni per giungere al traguardo auspicato, e un pomeriggio nel quale si sono organizzati tre tavoli di lavoro sui temi della transizione e delle economie giuste, sulla blue economy legata alle risorse del mare e sul turismo generativo legato all’attrattività urbana e al patrimonio culturale. La giornata si è conclusa con l’incontro con Ada Colau, Sindaca di Barcellona dal 2015 al 2023, che ha Illustrato alla platea gli straordinari successi ottenuti con politiche partecipative di grande respiro che hanno restituito dignità ai barcellonesi.

Noi abbiamo preso parte al primo tavolo, che è risultato ricco di spunti e proposte per il superamento dell’attuale sistema economico/sociale che insiste sul territorio. Da tutte le realtà presenti è stata condivisa l’ineludibilità della questione ex-Ilva per poter parlare e dar forma alla transizione. Sono state sottolineate le evidenti contraddizioni fra l’assoluta esigenza di provvedere alle bonifiche, ancora mestamente al palo, e quella di una fabbrica che persevera nel generare quello stesso inquinamento le cui tracce si intende rimuovere.

E’ emerso il diffuso senso di rabbia e impotenza rispetto a decisioni che arrivano dai governi su impulso della finanza, entrambi mossi da obiettivi di profitto che non solo sono tutti da verificare, ma che non prendono in nessun conto in considerazione le ricadute ambientali/sanitarie e occupazionali sulla nostra comunità.

La Fondazione Feltrinelli ha dato vita a una giornata senza dubbio interessante che, tuttavia, il giorno dopo ci lascia a riflettere sulle nostre responsabilità. Perché, se è vero che da un lato le decisioni si prendono lontano da Taranto, dall’altro c’è un tessuto politico e sociale che non riesce a creare coesione attorno a un’idea di futuro realmente giusto da pretendere tutte e tutti insieme. Non è un caso che alla chiamata di un organismo esterno come l’autorevole Fondazione Feltrinelli e a quella altrettanto illustre del Polo Ionico, si sia risposto tutti, a differenza di quanto accade ogni giorno, perdendosi fra i mille rivoli e distinguo di una battaglia lacerante.

Per questo ribadiamo la nostra totale disponibilità e il sincero auspicio che le varie componenti cittadine, dalle istituzioni agli enti professionali e datoriali, dagli organismi scientifici ai sindacati, fino alle associazioni, ai movimenti, e a chi vive il territorio, possano darsi tempi e luoghi per un confronto che sia in grado di analizzare lo scenario politico, industriale ed economico di Taranto e che possa affrontare e superare le differenze con un’onesta e profonda discussione di merito. Con la passione che contraddistingue indubbiamente tutti e la pazienza che occorrerà per traguardare intenti comuni da imporre sui tavoli istituzionali, a tutti i livelli.

Ringraziamo la Fondazione Feltrinelli e il Polo Ionico dell’Università di Bari per averci offerto quest’importante opportunità.

Ora tocca a noi che amiamo e abitiamo Taranto. Tutte e tutti.