Sit-in in difesa del fiume Tara minacciato dal dissalatore
Questa mattina ci siamo ritrovati in piazza della Vittoria per difendere il fiume Tara, simbolo della bellezza del nostro territorio, da un ulteriore sopruso, dopo quelli che ne videro sbancamento e deviazione qualche decennio fa. La costruzione di un dissalatore, porterebbe ad una ulteriore drastica riduzione della portata idrica del fiume e di conseguenza al prosciugamento dello stesso, a danni irreversibili alla biodiversità del fiume con perdita di specie animali, alcune tra le quali protette, e vegetali, e riversamento in mare della salamoia in eccesso prodotta. Il fiume Tara è uno dei pochi luoghi naturali incontaminati del nostro territorio, già fortemente compromesso in passato, a causa dai lavori delle aree portuali, che ne hanno deviato il flusso e ridotto la portata, prelevando acqua che attualmente viene utilizzata per il raffreddamento degli impianti Ilva.
Il Fiume Tara, oltre ad essere uno scrigno di biodiversità, rappresenta per la città di Taranto e per i tarantini un luogo storico, culturale e religioso. Un luogo da preservare, tutelare e valorizzare attraverso interventi di rinaturalizzazione per renderlo fruibile ai bagnanti che da decenni lo frequentano e se ne prendono cura.
Il sit-in, promosso dal Comitato per la difesa del territorio jonico cui Giustizia per Taranto aderisce, ha visto la partecipazione di cittadini, associazioni e gruppi locali. Una mattinata intensa e carica di consapevolezza e di determinazione a non consentire ulteriori oltraggi al nostro territorio.
Dopo le osservazioni critiche rappresentate in commissione ambiente del Comune e le perplessità manifestate, fra gli altri, da Arpa regionale, il prossimo 10 gennaio è prevista la conferenza di servizi decisoria che fornirà il suo parere a riguardo.
L’articolo del Quotidiano sul sit-in