Ex-Ilva: nessun piano reale
Slittano a gennaio le offerte vincolanti per la vendita dell’ acciaieria ex Ilva. Al di là delle giustificazioni di facciata del Ministro Urso, la notizia conferma una realtà pura e semplice: l’ex-Ilva è un problema irrisolvibile e nessuno vuole prendere in mano la patata bollente. Tutto ciò nonostante i raggiri legislativi e gli artifici contabili a danno delle casse pubbliche. Ancora una volta ci troviamo di fronte a strategie attuate solo ed esclusivamente per guadagnare tempo. Tuttavia il tempo non può aggiustare l’irrisolvibile, piuttosto dilata ancora i tempi per riconvertire il territorio, anziché la fabbrica.
D’altronde anche la ripartenza di Afo1, ad ottobre scorso, celebrata dal Ministro Urso in persona, non è stata altro che una evidente strategia di marketing per un impianto che va a carbone e che, ricordiamo, è ancora sotto sequestro della magistratura. Chiusura, bonifica delle aree e riconversione del territorio: è questa l’unica realtà che vogliamo vivere e che il governo, di qualunque orientamento sia, deve realizzare.