Ambiente

Nuove accuse per l’ex-Ilva: si prospetta un Ambiente svenduto 2

Si allarga il filone d’inchiesta sulla gestione di Acciaierie d’Italia da parte dell’ex amministratrice delegata Lucia Morselli. Le nuove accuse sono di associazione a delinquere finalizzata all’inquinamento, al disastro ambientale e alla truffa ai danni dello Stato. L’inchiesta, guidata dal procuratore capo Eugenia Pontassuglia e dai sostituti procuratori Mariano Buccoliero e Francesco Ciardo, ha evidenziato come sotto la gestione Morselli le Acciaierie abbiano falsificato dati sulle emissioni di CO2, ottenendo quote gratuite e causando un danno allo Stato di circa mezzo miliardo di euro (li restituirà il prossimo proprietario?).

Non solo, perché al centro del nuovo scandalo ci sarebbe anche la mancata manutenzione delle tubazioni della rete di distribuzione del gas-coke che ha portato a un deterioramento significativo dell’aria di Taranto, con un aumento preoccupante delle concentrazioni di benzene, sostanza altamente cancerogena. Inoltre, la mancata manutenzione degli impianti di pressurizzazione e filtrazione dell’aria, ha esposto i dipendenti a elevate concentrazioni di sostanze cancerogene. Tutto questo, ancora una volta, in totale spregio alla popolazione e ai lavoratori della fabbrica, irresponsabilmente esposti a gravi rischi per la propria salute. A dimostrazione, ove mai ce ne fosse ancora bisogno, che l’ex-Ilva NON può stare sul mercato senza artifici contabili, mancati investimenti sulla sicurezza e sugli impianti. Un catorcio tenuto in vita forzatamente che andrebbe chiuso immediatamente, dal momento che ciò che produce di più continuano a essere malattie e morti.

Grazie alla vigile attenzione della magistratura tarantina, siamo evidentemente di fronte a un Ambiente svenduto 2 con tutte le malefatte che vanno dal 2018 alla più recente gestione dello stabilimento.

Continueremo a denunciare questo accanimento terapeutico in attesa che si prenda atto del fallimento irreversibile di questo tentativo di salvataggio. Che, è bene ricordarlo, vede protagonista in primis lo Stato italiano, niente affatto estraneo neppure agli ultimi accadimenti giudiziari, a differenza di quanto dichiara il Ministro Urso, in quanto socio di AdI.

Il conto alla rovescia è inesorabilmente partito.