Operazione Verità: serata di analisi, riflessione e proposta
Ci hanno raccontato che l’emendamento sull’ex-Ilva del Ministro Fitto servirà a evitare l’infrazione pendente in Europa sull’Italia per non aver fatto nulla per salvaguardare la salute dei tarantini rispetto all’inquinamento industriale.
In realtà l’Italia continua a non far nulla e, anzi, questa legge, che è a tutti gli effetti la 15^ salva-fabbrica, fa esattamente il contrario di ciò che dice di voler fare.
Essa, infatti, prevede un vero e proprio salvacondotto anche in caso di sequestro e confisca definitiva degli impianti. Si è decretata l’inarrestabilità della produzione e messo il bavaglio a magistratura e sindaco, che è massima autorità sanitaria cittadina. Si è perfino arrivati a modificare il Codice di procedura penale prevedendo che la Presidenza del Consiglio e i Ministri possano impugnare eventuali provvedimenti contro alla fabbrica, pur non essendo direttamente parte in causa. Perfino le verifiche sul Piano ambientale saranno valutate da esperti nominati dal Ministero dell’Ambiente. Il tutto prevedendo che qualsiasi disputa legale venga gestita dal tribunale di Roma. Il tutto per far venire meno le clausole che impedivano la cessione definitiva degli impianti ad Acciaierie d’Italia, compagine che ha in ArcelorMittal il socio di maggioranza.
Tuttavia ci sono elementi per cui nutrire fiducia: l’ordinanza del Sindaco sul benzene che sarà giudicata il 20 ottobre dal TAR di Lecce e, successivamente, dal Consiglio di Stato; la possibilità che la magistratura tarantina possa ricorrere contro il provvedimento per incostituzionalità (potrà farlo nel caso la nuova legge paventi un ostacolo alle eventuali attività di indagine). E, ancora, la possibilità che ArcelorMittal non sia più interessata ad acquisire gli impianti, ma solo a decretarne la fine per eliminare un proprio concorrente e, non ultima, c’è la possibilità che l’Europa si renda conto del grande inganno perpetrato dal Governo italiano. Ieri la dott.ssa Spera, infatti, ha fatto presente che anche questo provvedimento sarà portato all’attenzione del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, deputato a vigilare sull’esecuzione della sentenza della CEDU.
Di tutto questo abbiamo parlato ieri sera in un incontro pubblico di approfondimento nella splendida cornice del Lobster Beach Club di San Vito, cui va il nostro ringraziamento per la consueta e squisita disponibilità.
Abbiamo studiato il provvedimento e condiviso informazioni e competenze snocciolando tutto quanto previsto da quest’ennesima legge ignobile, con l’obiettivo di restituire alla narrazione sull’ex-Ilva verità e giustizia, affinché possano camminare sulle gambe di tutte e tutti noi per alimentare, con ancora maggiore consapevolezza, le battaglie in cui crediamo.