Neurosviluppo: confermata maggiore incidenza di problemi nei quartieri vicini alle fabbriche
Ieri al Salone di rappresentanza della Provincia, l’equipe bresciana del prof. Lucchini e l’ASL Taranto, hanno presentato i risultati dell’aggiornamento dello studio ISEIA (Impatto sulla Salute dell’Esposizione ad Inquinanti Ambientali). Su un campione di 600 bambini e loro famiglie non interessati da patologie acclarate, oltre il 15% (92 casi) ha presentato criticità, ossia risultati clinicamente significativi.
Gli indici esaminati sono stati 4: la comprensione verbale, il ragionamento percettivo, la memoria del lavoro e la velocità di elaborazione. Tre le aree in cui sono stati divisi: la zona 1 è quella più vicina al polo industriale, la zona 2 riguarda Borgo e città consolidata, la zona 3 le borgate di Talsano/Lama/San Vito.
La discrepanza fra la zona più vicina alle industrie e quelle più lontane è risultata di oltre il 40%.
Interessante anche l’analisi fornita dal dott. Peli dell’Università di Brescia, secondo cui si registra una assai maggiore presenza di metalli pesanti nei terreni che si sviluppano lungo le direttrici seguite dai venti che maggiormente interessano Taranto (NE e SO), colpendo principalmente le aree di Tamburi, Paolo VI, Statte e Crispiano. Forte e diffusa soprattutto la presenza di piombo trovato su ampie superfici di Città Vecchia, Borgo e oltre. Impatti rilevanti si sono registrati anche riguardo a comportamenti aggressivi e scarsa concentrazione dei bambini e depressione nei genitori.
Un’ulteriore conferma della matrice industriale degli inquinanti e delle loro ripercussioni sulla salute e lo sviluppo dei tarantini.