Conclusa la serie di incontri istituzionali di GxT sulla vertenza ex-Ilva
Con l’audizione di Bruxelles organizzata ieri dall’eurodeputata Rosa D’Amato assieme ad altre associazioni del territorio, si è conclusa la serie di incontri istituzionali di Giustizia per Taranto. Dal Parlamento europeo, al Comune, passando per la Regione, abbiamo rappresentato, ad ogni livello politico, le criticità del siderurgico e indicata la via d’uscita costituita dai fondi del Just Transition Fund e del PNRR per chiudere definitivamente una stagione drammatica della storia di Taranto.
Mai come in questo momento ci sarebbero le opportunità economiche per attrarre investimenti sani e alternativi riqualificando i lavoratori in esubero e accompagnandoli verso una nuova occupazione, emancipando Taranto dalla grande industria.
In quest’ottica abbiamo fatto presente agli enti locali che l’unica possibilità di percorrere un tratto comune è la chiusura definitiva, in tempi brevi e certi, dell’area a caldo, da declinare tanto nell’ambito della procedura per la nuova Autorizzazione Integrata Ambientale, che attraverso un accordo di programma che parta dalla ricollocazione dei lavoratori. Tale ipotesi è, evidentemente, incompatibile con qualsiasi investimento finalizzato alla continuità produttiva degli altoforni, a cominciare dalla prospettiva di rifacimento dell’altoforno 5, e dalla realizzazione di un impianto per il DRI da dedicare alle aziende del nord.
Auspicando che tutto il territorio, dalle Istituzioni alle forze politiche, dai sindacati alle associazioni di categoria, dagli Enti ed ordini professionali alle forze politiche, possa lavorare compatto in questa direzione, continueremo a fare pressione, attraverso tutti gli strumenti a nostra disposizione, oltre che per il raggiungimento del primo e necessario obiettivo – ovvero la chiusura di quegli impianti incompatibili con la salute – per dimostrare come l’unica soluzione definitiva sia la chiusura dell’intero stabilimento siderurgico.