Ambiente

O muore la cattedrale, o noi

“Sono necessari investimenti fuori dalla fabbrica, siamo una cattedrale nel deserto e le cattedrali nel deserto muoiono”, queste le parole delll’amministratore delegato di Acciaierie d’Italia, Lucia Morselli.

Peccato, però, che è proprio questo che chiediamo a gran voce da anni: che questa cattedrale muoia! Anche perché loro non sono cattedrale, sono deserto!

E non staremo zitti a guardare neanche adesso, neanche di fronte all’ennesimo decreto che vuole reintrodurre lo scudo penale per chi gestisce l’ex Ilva.

Neanche ora che parlano di continuare a produrre acciaio per darlo ad aziende ed avere in cambio energia rinnovabile.

Noi, che siamo la città del mare, del sole e del vento dobbiamo ancora continuare a produrre veleni per avere in cambio energia rinnovabile che potremmo produrci da soli.

Farebbe ridere, se non fosse che si parla di vita e di salute: diritti che, a Taranto, non abbiamo più.

Come se non bastasse, le dichiarazioni della Morselli continuano, questa volta prendendo una piega persino più grottesca: “Stiamo già usando plastica negli altoforni e quindi siamo una sorta di termovalorizzatore per la Regione Puglia”… Parole da non credere,” Una sorta di termovalorizzatore. Bruciamo plastica negli altoforni.” Tutto ok, cari cittadini di Taranto. Siamo diventati un esperimento scientifico che non ha eguali. Soprattutto perché vogliono misurare il grado di pazienza e di tolleranza che un popolo può contenere.

Queste sono anche le ore in cui il primo cittadino di Taranto, Rinaldo Melucci, ha incontrato il ministro dello sviluppo economico Urso parlando a nome dell’intera comunità tarantina per chiedere che ci sia “una relazione positiva e rispettosa tra industria e territorio”.

Ma un passaggio, al primo cittadino, probabilmente sfugge: NON PUÒ ESSERCI UNA RELAZIONE POSITIVA E RISPETTOSA CON CHI CONTINUA AD AVVELENARCI IMPUNEMENTE!

Il sindaco prenda una posizione netta! Che muoia questa cattedrale! Altrimenti l’unica alternativa è quella che già conosciamo da anni: morire noi…