Domani in Agorà dialogo con Giuliano Pavone sul suo nuovo romanzo ‘Gli Scorpioni’
Lei entra in libreria. Lui la osserva. I polpacci affusolati, le braccia magre, l’andatura timida ma fiera, quasi felina. Il grande cappello di paglia e gli occhiali da sole anche al chiuso. Un vezzo ma anche una difesa. Lui lo sa, la conosce forse come nessun altro, osserva la sua giovinezza e se ne disseta. Di chi è la voce che si rivolge a una giovane scrittrice durante il suo viaggio al Sud? Il dubbio ci accompagna lungo un seducente percorso di scoperta, ambientato in un’estate mediterranea piena di luce ma attraversata da una sottile inquietudine. Il carattere complesso della ragazza e i misteri di una terra senza tempo, che sembra abitata solo da animali e uomini silenziosi, sono gli ingredienti di uno speciale rapporto a due che è, soprattutto, un inno alla potenza creatrice della scrittura.
Edito da Laurana Editore, Gli Scorpioni è la terza opera di narrativa del tarantino Giuliano Pavone, che questa volta muta il suo stile narrativo, spiazzando e sorprendendo positivamente i suoi lettori. Dopo la fiction spassosa, scanzonata e a tratti esilarante dei primi due romanzi – ‘L’eroe dei due mari’ (2010) e ‘13 sotto il lenzuolo’ (2012), entrambi pubblicati da Marsilio – qui Pavone mette in scena un delicato, poetico e intimo acquerello che è un inno alla scrittura, alla femminilità e alla sensibilità degli artisti. Fra le sue opere anche il saggio ‘Venditori di fumo. Quello che gli italiani devono sapere sull’Ilva e su Taranto’ (Barney Edizioni, 2014).
Domani pomeriggio Giuliano Pavone sarà nell’Agora di piazza Marconi alle 18.30 per dialogare del suo romanzo con i nostri Leonardo La Porta e Alessandra Convertino e per rispondere alle curiosità di lettori e appassionati.
A seguire resteremo in piazza per fare come sempre comunità e autofinanziare, col tesseramento e con la nuova t-shirt azzurra GxT, le battaglie che ci vedranno impegnati per la nostra città.
Cultura, talenti locali e senso di comunità per alimentare la crescita del territorio e rafforzare gli antidoti contro le brutture che ancora lo attanagliano.