Con gli operai di Piombino per esportare Piano Taranto a tutti i siti inquinati d’Italia
Questo pomeriggio siamo stati a lavoro con la realtà siderurgica di Piombino per fare del Piano Taranto un Piano per la rinascita del Paese
Qui il comunicato dei compagni di Piombino:
“CCIG a Taranto“
Nell’ ambito delle iniziative che il Coordinamento Art. 1 – CCIG (CCIG) porta avanti per contribuire a fare del “caso Piombino” un caso di risonanza nazionale, a dispetto della segregazione in cui i media e i partiti nazionali l’ hanno confinato, abbiamo incontrato, il lunedi’ 13 gennaio in Taranto, i membri dell’associazione “Giustizia per Taranto” (GpT) , un gruppo di cittadini della “Citta’ dei due mari” che da qualche anno si batte per la rinascita economica della zona e per il risanamento del territorio. Si tratta di un gruppo che si è imposto alla attenzione dei cittadini e delle istituzioni locali per la serietà delle analisi e delle proposte che porta avanti e che, oltre alla organizzazione di giornate seminariali e convegni, ha prodotto, in collaborazione con altre associazioni, il “Piano Taranto”, ovvero linee guida per uno sviluppo alternativo alla siderurgia . Nel piano si propone la chiusura totale dello stabilimento siderurgico, l’ avvio immediato delle bonifiche e di vari tipi di attività produttive, contestualmente alla riqualificazione e rioccupazione degli attuali dipendenti. Questo li ha portati ad approfondire, tra l’altro, le questioni riguardanti l’ individuazione ed utilizzo dei fondi pubblici di varia provenienza: fondi europei per lo sviluppo, fondi nazionali per le aree di crisi complessa (ACC) e per i Siti inquinati di Interesse Nazionale (SIN), nonchè delle possibilità di riqualificazione professionale e dei percorsi per il ricollocamento. Parte della loro elaborazione deriva da un documento di Confindustria che dimostrerebbe la convenienza economica degli investimenti (pubblici e privati) in riconversione economica dell’ area rispetto all’ ipotesi di insistere, con supporto pubblico (per ammortizzatori sociali e per agevolazioni alle multinazionali) nel tentativo di rilancio della siderurgia.
Sono state esaminate le analogie tra la situazione di Piombino e quella di Taranto (grave crisi siderurgica in realtà monoculturali; impatto ambientale; comportamenti predatori delle multinazionali; potenzialità alternative di sviluppo), come anche le differenze importanti tra le due realta’: a Piombino i dati epidemiologici sugli effetti dell’inquinamento da attività siderurgica nella popolazione generale non sono cosi’ eclatanti come a Taranto e l’area a caldo e la Cokeria, principali responsabili delle esposizioni nocive che erano “in bocca alla città”, sono definitivamente fuori uso: puo’ essere ipotizzato un ricolaggio dell’ acciaio con forni elettrici di ultima generazione, ambientalizzati, senza Cokeria, lontano dalla citta’, restituendo spazi ad attività portuali e ad altri insediamenti produttivi ecocompatibili.
Il CCIG ha illustrato l’ipotesi di Lavori di Pubblica Necessità come possibile strumento per la diversificazione economica; ha inoltre sottolineato la necessità di approfondire le questioni delle fonti di finanziamento pubblico e della loro concreta fruizione e gestione per progetti di bonifica e diversificazione.
Ambedue le associazioni hanno un forte interesse a sviluppare proposte di adeguamento finanziario e normativo per gli interventi nelle ACC, nei SIN e per i piani di bonifica collegati a processi di riqualificazione professionale e riconversione produttiva. Su questo terreno sia GpT che CCIG si impegnano ad una collaborazione operativa per costruire proposte di intervento di respiro nazionale.
Coordinamento Art.1 – Camping CIG